Rimini | Licenziamenti alla Maggioli, salta l’accordo sul contratto solidarietà
Crisi Maggioli, non c’è l’accordo sui contratti di solidarietà in merito ai 31 licenziamenti avviati in ottobre dall’azienda. Delusi i sindacati che l’accordo l'avevano proposto e ci contavano parecchio. “L'apprezzata apertura che avevano portato a proseguire il confronto sulle richieste sindacali si è arenata di fronte alla rigida posizione dell'azienda di volere si approfondire le modalità per l'utilizzo dei contratti di solidarietà ma con il vincolo che questi dovevano vedere collocati 21 lavoratori con una riduzione dell'orario di lavoro del 90%”, sottolineano in coro Cgil, Cisl e Uil.
Spiegano nel dettaglio i sindacati che l’azienda “ha dichiarato di voler realizzare una solidarietà con una percentuale di non lavoro del 90% per 21 dipendenti (10 a Napoli, 8 a Santarcangelo, 2 a Milano e 1 a Bologna) prevedendo per gli altri 77 lavoratori del settore editoria un percentuale variabile dal 5 al 15%”. Cgil, Cisl e Uil hanno di contro ribadito come fosse “non corretto scaricare in modo così massiccio il costo dell’operazione solo su alcuni e “individuati” lavoratori” e hanno “proposto all’azienda di rivedere la propria posizione e pensare ad un contratto di solidarietà che veda come percentuale massima applicabile il 50% della riduzione dell’orario lavorativo”.
E, in definitiva, “di fronte a posizioni così inconciliabili non è rimasto altro che definire il verbale di mancato accordo, così come definisce la procedura sui licenziamenti collettivi e rimandare il tutto alla convocazione presso il ministero”. Ovviamente le organizzazioni sindacali hanno immediatamente convocato l'assemblea che si terrà venerdì 8 novembre alle 16,30 presso lo stabilimento della Maggioli di Santarcangelo.